1° Incontro – 11 Ottobre 2024

LA VIA DELLA PACE

In continuità con il percorso dello scorso anno: “Dalla violenza alla riconciliazione”, padre Maurizio Teani SJ propone per quest’anno il tema de “La via della pace”.

Dice Isaia 59,8: “Non conoscono la via della pace”. È l’amara constatazione di fronte al predominio nel mondo dell’ingiustizia e della menzogna, situazione che si ripropone continuamente nella storia: i rapporti sono inquinati da una violenza pervasiva, che produce lacerazioni e morte. Non si riconosce che la vita è segnata da un dono originario: la vita è ricevuta e ognuno è fondamentalmente “figlio, come ci ricorda il cognome di ciascuno posto accanto al nome. Tale mancanza di ri-conoscimento si radica nella mancanza di “sapienza”. Proprio nella stoltezza che domina le vicende umane va individuata la causa della violenza, che è sempre preceduta e fondata su una visione miope della vita, su una valutazione distorta delle cose. Il non riuscire a leggere la realtà come dono produce ribellione, gelosie e aggressività.

Il cardinal Martini nel discorso della vigilia di S. Ambrogio del 2001 evidenziava la necessità di una seria presa di coscienza ”di come le cause profonde del male stanno dentro il cuore e nella vita di ogni persona, etnia, gruppo, nazione, istituzione che è connivente con l’ingiustizia”.

Ancora in occasione della Quaresima del 2003, il cardinale scrisse: ”Ogni volontà costruttiva di pace si scontra con la ineludibile aggressività umana, col desiderio insito in tanti di noi di possedere ciò che è dell’altro, togliendolo, se non c’è altro mezzo, anche con la forza”.

La dimensione del “desiderare” risulta cruciale nel Decalogo, dove, nella seconda tavola, viene comandato di non acconsentire all’impulso che porta a volere ciò che è necessario al prossimo per condurre una vita libera e dignitosa. Il Decalogo insegna il rispetto.

In molti testi della Scrittura vetero e neotestamentaria troviamo scritto che il cuore umano è esposto all’idolatria, “principio, causa e culmine di ogni maleSap 14,27). Il rischio ricorrente è di venerare ciò che appare attraente, piacevole e rassicurante, con il risultato che all’interno della persona si afferma il culto del potere, del primato, della forza, pensando che tutto ciò offra garanzie tangibili per il futuro. La Bibbia va considerata come il grande libro educativo dell’umanità e la missione ultima di Gesù è portare la pace.

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Spunti incontro 11 ottobre 2024