Category Archives: Bergamo città

1° Incontro – 13 Ottobre 2023

Violenza e Riconciliazione

Quando, all’inizio dell’estate, padre Maurizio pensò il tema degli incontri biblici per l’anno 2023-2024 non immaginava certo che proprio la violenza si sarebbe concretizzata in modo così crudo proprio in questi giorni nelle vicende di Israele e Hamas. Questo primo incontro è stato molto coinvolgente e sentito da tutti i presenti ed ha stimolato riflessioni personali che sono state condivise al termine dell’esposizione del padre.
Ora ripercorriamo lo sviluppo della lectio.


Nel nostro tempo assistiamo all’estendersi della conflittualità e della violenza a tutti i livelli. Ciò lascia sconcertati. Ma, stando alla tradizione biblica, la nostra epoca non è difforme da ciò che è stato nel passato. Fin dalle prime pagine della Genesi ci è presentata la realtà del genere umano sottoposto alla stoltezza e alla violenza, la prima essendo causa della seconda. L’incapacità di valutare le cose nella loro reale consistenza, la difficoltà di credere alla vita come dono anche se in forma sempre precaria e limitata, producono ribellione, gelosie, aggressività, distruzione. Si delinea così un crescendo di insensatezza e di malvagità; la violenza si moltiplica con progressione geometrica fino a occupare la terra intera.
Fermiamo l’attenzione sul modo in cui, nei primi capitoli della Genesi, viene descritta la creazione del genere umano (viene messo a fuoco ciò che è costitutivo della condizione umana).

  • In Gn 1,24 ss. Adam (= l’essere umano) è creato lo stesso giorno degli animali (6° giorno): è a immagine degli animali. La componente “animale” fatta di impulsi istintuali, se lasciata a se stessa, spinge a cercare la propria sopravvivenza, a imporre il proprio dominio a scapito degli altri, usando di tutto e di tutti per il proprio appagamento immediato. Ma l’essere umano è anche profondamente diverso dagli animali, perché è creato a immagine di Dio: è suo interlocutore, suo partner, capace di comunicare e di entrare in una relazione da libertà a libertà (1,28: “Dio disse loro…”). In particolare, è chiamato a esercitare il “dominio sugli animali (governando innanzitutto la propria animalità) e a promuovere la vita attraverso l’incontro con chi è diverso (Gn 1,27: “Dio creò ‘Adam a sua immagine, a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò”).
  • La duplicità dell’essere umano è presente anche nel racconto di creazione di Gn 2,4ss. Al v. 7 è detto che “il Signore Dio plasmò Adam con polvere del suolo (Adamah)”. Che l’essere umano venga dal suolo (stesso gioco di parole in latino tra homo e humus) significa che è radicato nel mondo, che è strettamente legato alla terra e solidale con il suo destino. In quanto tale è un essere di bisogno (di nutrimento, di protezione, di gratificazione). Il mondo pulsionale si fa sentire dentro di lui come richiesta di un appagamento immediato della domanda di cibo, di sicurezza, di piacere. Adam viene dalla terra; ma, ancor più radicalmente, viene da Dio (da Dio ha ricevuto il soffio vitale). La sua vita è segnata da un dono originario. In quanto tale è un essere di desiderio: si realizza nell’incontro con l’Altro/gli altri. È caratterizzato dalla ricerca di relazioni fatte di mutuo riconoscimento e di mutua accoglienza. La duplicità dell’essere umano rende ragione della sua complessità e del rischio ricorrente di appiattire il desiderio, che è desiderio di qualcuno con cui entrare in comunicazione; sul bisogno, che è bisogno di qualcosa da usare e assimilare. In questo caso, l’altro è ridotto a oggetto da manipolare a proprio vantaggio. Si capisce allora che umani si diventa.
Creazione Adamo

Spunti incontro 13 ottobre 2023

I racconti di Genesi 1 e 2 mostrano come l’intera realtà, nella sua dimensione più profonda, sia segnata da un DONO ORIGINARIO: creare, per Dio, significa donare. Vivere secondo la logica della creazione, vuol dire sapersi abitatore di un mondo dove tutti è donato, sapersi OSPITATO. Chi si sa ospitato, prende coscienza di essere chiamato a OSPITARE. È stato detto che “il passaggio dal mondo animale al mondo umano è avvenuto quando si è avuta la percezione che il diverso da me, chi è fuori, extra me e il mio spazio vitale, da nemico, hostis, è divenuto hospis (ospite), due termini che secondo i filologi rimandano alla stessa radice”. La crescita in umanità consiste nel passaggio, mai concluso, dall’estraneità all’ospitalità.
Prendendo in considerazione la situazione attuale, fa riflettere il fatto che sociologi e psicologi concordino largamente nel definire narcisista la società in cui viviamo. Si è ripiegati su se stessi, innamorati della propria immagine. I verbi alla moda sono di questo tipo: APPARIRE, STUPIRE, FARE COLPO, ESSERE GRATIFICATI. Conseguentemente, evitare tutto ciò che crea fatica, sofferenza. La riuscita nella vita non sta nell’avere svolto un compito/missione, nell’aver seguito le proprie convinzioni profonde, ma nell’essersi affermati o imposti. L’aspirazione maggiore non è quella di essere stimati e rispettati, ma quella di essere ammirati e invidiati.
Vorrei concludere con alcune citazioni che mi hanno particolarmente colpita.
Per “governare” l’animalità insita nell’uomo, che diventa ancor più temibile se espressa in gruppo, non ci sono soluzioni facili. Il cardinal Martini nel 1991 diceva: “I fiumi di sangue sono sempre preceduti da torrenti di fango. In tali torrenti abbiamo sguazzato un po’ tutti noi…e poi vorremmo che Dio venisse incontro ad una preghiera che spesso nasce proprio dalla paura di perdere le nostre comodità, il nostro benessere, di dover un giorno pagare di persona per i nostri errori…. C’è una guerra perché, per tanto tempo, si sono seminate situazioni ingiuste, si è sperata la pace trascurando quello che Giovanni XXIII chiamava “i quattro pilastri della pace”, cioè verità, giustizia, libertà e carità… Ogni seria preghiera per la pace deve quindi nascere dal pentimento e dalla volontà di ricostituire anzitutto nella nostra vita personale e comunitaria “i quattro pilastri”. Senza tale volontà umile e sincera la nostra preghiera e la nostra invocazione sono ipocrite.
Nessuno, da solo, rappresenta Dio. Siamo esseri di relazione e la parola è costitutiva dell’uomo. Quante volte nelle nostre famiglie, nelle coppie, si creano situazioni che diventano sempre più ingarbugliate proprio perché non ci si parla, non si trova il tempo o il modo; sembra una perdita di tempo fermarsi a parlare, e ci lasciamo sopraffare dalla necessità del fare. Rinunciamo alla nostra umanità. Forse anche per questo stiamo lasciando tanto spazio all’intelligenza artificiale.

Fondazione San Giorgio – Proposte 2023/2024

Da Caino a Gesù:
violenza e riconciliazione
secondo le Scritture ebraico-cristiane

guida padre Maurizio Teani SJ

FSG_manifesto MT_2024

Gli incontri biblici per l’anno 2023-2024 intendono presentare un quadro essenziale della condizione umana, a partire dall’ardua problematica della violenza e del suo superamento.
La violenza, che si ripropone di continuo nei rapporti interpersonali e sociali e mina alla base la fraternità tra le persone e tra i popoli, affonda le sue radici in una relazione distorta con Dio (l’Origine della vita: la vita è un dono e si conserva se viene donata). Lo stravolgimento della relazione con l’Origine finisce per avere conseguenze devastanti nelle relazioni con gli altri e con la natura.
La Scrittura non si limita, però, a smascherare mentalità e comportamenti che inquinano la vita dei singoli e dei popoli. Aiuta a riflettere su (e a percorrere) la via che permette di aprire un varco a rapporti di giustizia e di fraternità. Il vertice del messaggio biblico è raggiunto con la vicenda di Gesù di Nazareth, il solo “Giusto” (Lc 23,47), “l’Adamo escatologico” (1Cor 15,45), che realizza (e rivela) pienamente il progetto di Dio sull’umanità.
Testo fondamentale di riferimento – oltre all’Enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti del 3 ottobre 2020 – è il Documento della Pontificia Commissione Biblica Che cosa è l’uomo? (Sal 8,5). un itinerario di antropologia biblica, Libreria Editrice Vaticana 2019.

Gli incontri avranno luogo nel Centro San Giorgio (via San Giorgio, 1 con possibilità di parcheggio nel cortile del Centro) dalle ore 19 alle 20,30, il venerdì nei periodi forti di Avvento e Quaresima. Dopo la lectio ci sarà spazio per un momento di scambio in piccoli gruppi e si concluderà con un sobrio aperitivo.

IL DESIDERIO DI AIUTARE LE ANIME – 4° Incontro – 18 Febbraio 2022

Il desiderio di aiutare le anime

Intervento di sr Maria Paola Aiello

Il desiderio di aiutare le anime – noi diremmo: di aiutare le persone – nasceva in Ignazio dalla sua profonda conoscenza di Dio.

Egli aveva compreso che Dio parla nella storia di ciascuno.

L’esperienza della ferita alla gamba e della sua conversione, partita proprio da quella situazione di immobilità, lo spinse ad avvicinare altri non per indottrinarli, ma per stimolarli a leggere la presenza del Signore nelle vicende della propria storia.

Come fa un maestro di scuola con un bambino, così Dio insegna ad Ignazio a cercare il suo quid agendum nelle varie fasi della sua vita per aiutarlo a progredire nel suo desiderio di aiutare le anime.

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              Intervento di sr Maria Paola Aiello

LA RICERCA DELLA VOLONTA’ DI DIO – 3° Incontro – 17 Dicembre 2021

La ricerca della volontà di Dio

Introduzione di P. Maurizio Teani SJ

Si sono alternati alcuni dei membri della CVX locale che hanno provato a condividere le risonanze sentite rileggendo
il Racconto del Pellegrino.
Non si è avuta la pretesa di fare una lectio o un’omelia, ma semplicemente di raccontare il modo di procedere di una comunità di persone che sceglie liberamente di fare condivisione del proprio vissuto, ascoltandosi e accogliendo l’altro, senza commenti o discussioni ed evitando i luoghi comuni del si dice, la gente fa…
Vite che si svelano nella condivisione di quanto il Signore ha operato in loro e rendono ciascuno più forte nella fede.

Testimonianze CVX

Testimonianze dei membri della CVX

LA PRIMA CONVERSIONE – 2° Incontro – 26 Novembre 2021

La Prima Conversione

Conversazioni per cogliere il senso di un itinerario

Suor Maria Paola Aiello, delle Ausiliatrici del Purgatorio, che ha condotto la seconda conversazione sull’Autobiografia, ha proposto questi sussidi per la preghiera personale.

 

Sussidio per la preghiera

Sussidio per la preghiera – Suor Maria Paola

VEDERE NUOVE TUTTE LE COSE IN CRISTO – 1° Incontro – 22 Ottobre 2021

Introduzione al

“Racconto del pellegrino”

o

Autobiografia di Sant’Ignazio

Conversazioni per cogliere il senso di un itinerario

E’ iniziato venerdì 22 ottobre nella chiesa di San Giorgio, alla presenza di un buon numero di persone, il ciclo di incontri che vuole celebrare il 500° anniversario della conversione di Ignazio di Loyola. L’introduzione è stata affidata ad un breve cartone animato, realizzato dai Gesuiti belgi, che ha riassunto la vita del Santo fondatore della Compagnia di Gesù.

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Ha preso poi la parola padre Maurizio Teani SJ, commentando e attualizzando con il suo stile immediato il video.

Cosa è riuscito a fare un colpo di cannone! Un evento che ha scombussolato la vita del cavaliere Iñigo in modo imprevisto, un po’ come per noi, oggi, la pandemia. Per noi l’evento può essere un incontro, una malattia, un insuccesso; un giorno veniamo coinvolti, anche se, nell’immediato, siamo tentati di minimizzare, come quando, due anni fa, ricorreva l’espressione: “Andrà tutto bene” con cui si cercava di eliminare il problema.

Invece si deve prendere atto della precarietà della vita. Ignazio, che pensava a cose straordinarie, alla carriera militare, a una gran dama da conquistare, si trova bloccato a letto, come noi ci siamo trovati bloccati in casa a causa di un virus. Egli ha fatto i conti con quella realtà, con quel colpo che ha bloccato le sue attese. Si tratta di rivedere l’idea della propria persona: per cosa abbiamo ricevuto certi doni? Due anni fa si diceva: “Tutto non sarà più come prima”, ma, all’apparenza, sembra tornato tutto uguale. Il Signore ci invita a leggere i segni dei tempi, ma si può anche essere ottusi… Ciascuno diventa davvero umano quando sa rispondere all’appello ad uscire da sé che Dio ci rivolge in vari modi. Ignazio, come Paolo, è stato spinto a rivedere la propria vita dall’incontro col Signore.

Un testo che bene introduce all’Autobiografia è 1 Tim 1,12-16:

Rendo grazie a colui che mi ha dato la forza, Cristo Gesù Signore nostro,….io che per l’innanzi ero stato un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo senza saperlo, lontano dalla fede; così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.

Quel “Ma ” segna il passaggio: la magnanimità di Dio è affinché lui, Paolo come anche Ignazio, la comunicasse ad altri.

          Presentazione P.Massimo Tozzo

E’ poi subentrato padre Massimo Tozzo SJ, assistente della CVX locale, che ha evidenziato alcuni elementi del testo che analizzeremo. Innanzitutto il libretto dell’Autobiografia, contrariamente a quanto dice il titolo, non è stato scritto personalmente da Ignazio: alcuni confratelli coevi, primo fra tutti il padre Nadal, hanno insistito molto con lui perché raccontasse quello che aveva vissuto affinché la neofondata Compagnia potesse avere il testamento del suo fondatore. Il santo si negò a lungo e acconsentì solo quando comprese che la conoscenza del suo personale percorso avrebbe potuto giovare a molti. Così, in diversi momenti lungo un arco di tempo che va dall’agosto 1553 all’ottobre 1555, Ignazio raccontò al padre Luis Gonçalves de Camara, il quale, dotato di buona memoria, dettò ad uno scrivano quanto ascoltato.

L’opera, scritta in spagnolo e parte in italiano, ad un certo punto sparisce per volere di Francesco Borgia, terzo Superiore generale, e viene ristampata nel 1731 nella versione originaria.

Il pellegrinaggio cui fa riferimento il titolo è un pellegrinaggio interiore alla ricerca della terra promessa; è la continua richiesta allo Spirito di suggerire cosa Gesù voglia che Ignazio compia nella sua vita, il messaggio che Dio desidera portare al mondo attraverso la sua vita, partendo da ciò che egli è. Per questo il linguaggio si avvale di termini quali “cavaliere, armi, lotta, re, dama” che rappresentano il mondo di Ignazio prima della conversione.

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Spunti di Preghiera – 1 incontro 22 ottobre 2021

 

Fondazione San Giorgio – Proposte 2021/2022

Vedere Nuove Tutte le cose in Cristo

LETTURA e COMMENTO del

“Racconto del pellegrino Ignazio”

 

 

Proposta Esercizi nella Vita Ordinaria

Diocesi di Bergamo 2021 / 2022

Iniziative sull’Anno Ignaziano 2021/2022

 

Anno-Ignaziano-500

Preghiera dell’Anno Ignaziano

Preghiera-Anno-Ignaziano

 

Il Racconto del Pellegrino

il-racconto-di-un-pellegrino

 

Link Utili

https://ignatius500.global/it/welcome-italiano/

https://cis-esercizispirituali.net/anno-ignaziano/

https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2021-05/videomessaggio-papa-francesco-preghiera-anno-ignaziano.html

https://www.youtube.com/playlist?list=PL0OnbX3C2yostbUSdyI6xSUXvaQpN2Jiv

Fondazione San Giorgio – Proposte 2020/2021

Il Pane di tutte le ore

 

Volantino Aperibibbia 2020_21_fs

 

 

Fondazione San Giorgio – Proposte 2019/2020

Passiamo all’altra riva

 

volantino Maurizio 2019-20